Nuovo input alla creazione di mercati locali e alla cooperazione di filiera sia essa orizzontale, verticale o corta.
Arriva il nuovo bando della sottomisura 16.4 per favorire lo sviluppo economico e le nuove opportunità di lavoro nelle aree rurali in un mondo che pone con sempre maggiore attenzione alla tracciabilità, ai prodotti di nicchia e all’identità dei territori. Con il bando “Sostegno alla cooperazione di filiera, sia orizzontale che verticali, per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali e sostegno ad attività promozionali a raggio locale connesse allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali” la Regione mette a disposizione una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro interamente finanziati attraverso le risorse dell’Unione europea per la ripresa (EURI – European Recovery Instrument) del Next Generation UE (NGEU).
“Con questo bando – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – vogliamo offrire opportunità di sostegno ai sistemi agroalimentari locali e alle filiere corte perché sono fonte di molteplici ed importanti benefici all’economia, all’ambiente e alle comunità. In questo loro ruolo, le iniziative di filiera corta possono fungere da precursori di una nuova sostenibilità economica, sociale e ambientale in grado di contribuire al più ampio sviluppo delle zone rurali”.
Con il bando si potrà dare sostegno ai seguenti interventi:
– la creazione di nuove forme di cooperazione commerciale tra piccoli operatori indipendenti nelle filiere agroalimentari, con lo scopo di ottenere economie di scala non raggiungibili isolatamente, di consolidare le relazioni tra gli operatori di filiera e di ridurre il numero di intermediari;
– lo sviluppo di nuove forme di vendita per avvicinare i produttori di base ai consumatori finali, per accrescere e consolidare la competitività delle imprese agricole, per sostenere la creazione di sbocchi di mercato dei prodotti di nicchia;
– la promozione e la valorizzazione a raggio locale delle produzioni commercializzate in forma aggregata con sviluppo del senso di fiducia e di appartenenza al territorio, promuovendone l’identità nei consumatori e negli operatori economici anche attraverso il ricorso a sistemi di tracciabilità delle produzioni locali.
I beneficiari dei contributi sono i componenti di nuove forme di cooperazione che devono costituirsi mediante la stipula di un Accordo di partenariato (RTI, ATS, Rete Contratto). Possono far parte dei partenariati soggetti come: le imprese agricole iscritte alla CCIAA ed in possesso di Partita Iva, le Pmi operanti nel settore agro-alimentare, le comunità del cibo e dell’agrobiodiversità, le associazioni, le organizzazioni dei produttori, le cooperative agricole di conferimento, le organizzazioni di categoria agricole e cooperative.
L’intensità del sostegno per le spese di natura immateriale finalizzate alla realizzazione di studi, indagini, attività di animazione, e divulgazione, promozione prodotti, è pari al 70%; per le spese di natura materiale invece (acquisto di macchine e attrezzature per la logistica e per la commercializzazione dei prodotti delle aziende aggregate nell’Accordo di Partenariato) il contributo concesso sarà pari al 40% della spesa ammissibile.
L’importo massimo del contributo pubblico complessivo concedibile per singola domanda di aiuto (progetto) è pari a 150.000 euro. L’importo massimo del contributo pubblico concedibile per spese di natura immateriale per singola domanda di aiuto è pari a 50.000 euro. Non sono ammesse le domande che prevedano un contributo richiesto complessivo inferiore a 30.000 euro.
Le domande di aiuto potranno essere presentate dal momento dell’uscita del bando prevista per fine marzo.